DSA-ADHD-BES: cosa sono?
Cerchiamo di approfondire la materia e chiarirci le idee con la nostra esperta del settore la psicologa e psicoterapeuta Dott.ssa Maria Caccetta che ci spiega cosa sono e come affrontarli:
I Disturbi Specifici Dell’apprendimento (Dsa)
COSA SONO
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) si manifestano come una compromissione della capacità di lettura, di scrittura e di calcolo. Riguardano bambini con un’intelligenza nella norma, che non hanno problemi sensoriali (vista, udito) o neurologici e che hanno avuto adeguate possibilità di familiarizzare con la lingua scritta. La caratteristica di questa classe di disturbi è la loro “specificità”, in quanto coinvolgono uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Nello specifico si differenziano in: dislessia, discalculia, disgrafia e disortografia.
Sono disturbi su base neurobiologica, che dipendono dal funzionamento alterato di alcune regioni cerebrali coinvolte nei processi di apprendimento, sono di natura genetica e spesso i familiari dei bambini con tali disturbi hanno presentato o presentano problemi simili.
Non dipendono dall’impegno o dall’esercizio, né da traumi infantili, né dalla volontà del bambino.
Nella realtà scolastica odierna i bambini con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) caratterizzando circa il 3.5% della popolazione scolastica cui si aggiungono un’altra percentuale, non chiaramente identificata, di bambini con difficoltà d’apprendimento e di bambini non riconosciuti.
LA LETTURA, LA SCRITTURA E IL CALCOLO
Le abilità di lettura, scrittura e calcolo costituiscono le cosiddette abilità strumentali di base che condizionano quasi tutti gli aspetti dell’apprendimento di uno studente.
Nelle scuole spesso ci sono alunni che faticano a studiare, a restare attenti, ad apprendere, ad avere un risultato soddisfacente. In alcuni casi si tratta di ragazzini che non dedicano sufficiente tempo allo studio, ma in molti altri casi si tratta di alunni che presentano un vero e proprio disturbo neuropsicologico, quale DSA.
La presenza di un disturbo specifico dell’apprendimento ha un impatto significativo sia a livello individuale (frequente abbassamento del livello curriculare conseguito, prematuro abbandono scolastico) sia a livello sociale (riduzione delle potenzialità sociali e lavorative dell’individuo).
L’acquisizione della lettura e della scrittura richiede una serie di abilità complesse che si costruiscono gradualmente nel corso della scolarizzazione. Lo sviluppo dell’abilità di lettura, ad esempio, ricnhiede la capacità di attribuire un suono e un significato a una sequenza di segni. Tutto il processo di apprendimento della lettura e della scrittura nasce dalla capacità di integrare aspetti linguistici e aspetti visivi. L’apprendimento matematico, invece, richiede la capacità di rappresentare le quantità e le operazioni di calcolo.
Le abilità appena descritte vengono acquisite entro il secondo e il terzo anno della scuola primaria.
QUANDO E COME SI MANIFESTANO
Il bambino con difficoltà nella lettura, per leggere si affatica, impiega molto tempo, commette diversi errori, mostra una lettura poco fluida e può manifestare anche difficoltà di comprensione del testo. ll bambino con difficoltà nella scrittura fatica ad applicare le regole ortografiche (doppie, impiego dell’h, accento, sc, gn, gl). Inoltre, spesso ha una grafia disordinata e poco intellegibile. Generalmente non riesce a prendere appunti completi o a copiare dalla lavagna.
Il bambino con difficoltà nell’area del calcolo può avere difficoltà nell’associare il numero alla quantità, nell’utilizzo dei simboli, fatica a memorizzare le tabelline e a svolgere i calcoli a mente a ricordare definizioni etc.
LA DIAGNOSI
La diagnosi può essere posta dal mese di gennaio del secondo anno della scuola primaria per la compromissione delle abilità di lettura e di scrittura e alla fine della terza classe di scuola primaria per la compromissione delle abilità di calcolo.
Secondo il DSM-5, per fare diagnosi di DSA devono essere presenti i seguenti sintomi:
-Lettura delle parole imprecisa o lenta e faticosa;
-Difficoltà nella comprensione del significato di cui viene letto;
-Difficoltà nell’ortografia;
-Difficoltà nell’espressione scritta;
-Difficoltà nel padroneggiare il concetto di numero, i dati numerici e di calcolo;
-Difficoltà nel ragionamento matematico.
Le abilità scolastiche dunque devono essere notevolmente al di sotto delle attese per l’età cronologica del bambino e causano una significativa interferenza con il rendimento scolastico e con la vita quotidiana.
Si possono distinguere 3 presentazioni cliniche:
-Disturbo Specifico di Apprendimento con compromissione della lettura (definito generalmente Dislessia);
-Disturbo Specifico di Apprendimento con compromissione dell’espressione scritta (definito generalmente Disortografia o Disgrafia);
-Disturbo Specifico di Apprendimento con compromissione del calcolo (definito generalmente Discalculia).
ITER VALUTATIVO
Una corretta valutazione è fondamentale perché permette di evitare che l’alunno accumuli esperienze frustranti dovute al fallimento nelle sue capacità d’apprendimento.
Nella maggior parte dei casi, infatti, questo incide negativamente anche sull’equilibrio psico-emotivo e relazionale. Frustrazione scolastica, senso di inadeguatezza, giorno dopo giorno influenzano la costruzione del senso di sé e l’autostima.
La valutazione prevede:
- una visita neuropsichiatrica per escludere la presenza di disturbi neuro-sensoriali:
- la somministrazione di una prova cognitiva (WISC-IV), per appurare che il livello intellettivo del bambino sia nella norma:
- la somministrazione di specifici Test Diagnostici con cui vengono indagate:
- le capacità di lettura, scrittura, calcolo e comprensione del testo scritto;
- le capacità visuo-spaziali (es. l’orientamento e la gestione dello spazio del foglio, il riconoscimento, tra tanti stimoli, di stimoli bersaglio ecc..);
- le competenze meta-fonologiche (cioè la capacità di distinguere e manipolare i suoni che compongono le parole);
- la sfera cognitiva, della Memoria, del Linguaggio e dell’Attenzione.
La maggior parte di tali Test si svolgono utilizzando solo carta e matita, alcune sono “prove a tempo” e in tal caso viene specificato.
TRATTAMENTO
Intanto è importante sottolineare che nel bambino con DSA non dobbiamo aspettarci, anche intervenendo, l’improvvisa scomparsa della difficoltà, ma un lento e progressivo percorso di miglioramento, che in molti casi non porta, come già detto, alla remissione totale del disturbo. In considerazione di questo, lo scopo di un trattamento rivolto ad un bambino con DSA include diversi aspetti quali:
- favorire la migliore evoluzione delle competenze in esame, nonostante la presenza di uno specifico deficit
- fornire strumenti e strategie per poter apprendere attraverso “strade alternative a quella deficitaria”
- “gestire” nel modo migliore la situazione di difficoltà
- evitare che si sviluppino altre forme di disagio.
Oltre a un intervento riabilitativo è spesso utile l’inserimento di un tutor specializzato ovvero una figura che possa fornire al bambino strategie efficaci sul metodo di studio. Sulla base della diagnosi e del progetto riabilitativo è utile applicare nel contesto scolastico anche specifici strumenti compensativi e/o misure dispensative come previsto dalla legge 170/2010 sui disturbi dell’apprendimento.
Le evidenze scientifiche sempre più sottolineano l’efficacia della presa in carico globale e degli interventi riabilitativi nella riduzione dell’entità del disturbo nel rendimento scolastico, nonché della prognosi complessiva (psichiatrica e sociale) a lungo termine.
La precocità e la tempestività dell’intervento appaiono sempre più spesso in letteratura tra i fattori prognostici positivi; purtroppo i dati del servizio Sanitario nazionale sono scoraggianti, i tempi medi di attesa, infatti, per una valutazione può variare da 10 mesi a 20 mesi, mentre per una presa incarico globale ( trattamento riabilitativo) di bambini/ragazzi con DSA è di circa 2 anni, dati che sottolineano la necessità di rivolgersi ad altri centri al fine di favorire un buon percorso scolastico di bambini/ragazzi con disturbi specifico dell’apprendimento e per ridurre il disagio e gli insuccessi che altrimenti sarebbero costretti ad accumulare.